Calcolo rivalutazione TFR

Cosa è e come si calcola la rivalutazione TFR? Abbiamo già parlato di come calcolare il TFR, in questo articolo spiegheremo come si calcola il coefficiente di rivalutazione TFR per consentirti di calcolare da solo la rivalutazione che ti spetta.

Del resto, tutti, prima o poi, si trovano davanti a questo problema. Vediamo nel dettaglio come fare.

Cosa è il coefficiente di rivalutazione del TFR?

La rivalutazione del TFR è stata introdotta per la prima volta nel gennaio del 1982 ed è un sistema che ha l’obiettivo di incrementare il fondo TFR alimentato di anno in anno. In particolare, è stata la legge 297 del 1982 ad introdurre la rivalutazione del TRF, modificando l’articolo 2120 del Codice Civile.

Un elemento essenziale del calcolo è il coefficiente rivalutazione TFR è l’indice ISTAT FOI. A primo impatto, la formula matematica potrebbe sembrare complessa, ma in realtà non lo è affatto.

Come si calcola il tasso di rivalutazione annuale del TFR?

Il coefficiente rivalutazione TFR è determinato con il 75% della variazione dell’indice ISTAT FOI considerando il mese di dicembre dell’anno precedente. Il risultato si somma ad un tasso fisso applicato dalla legge (1,5%).

In tal modo, si otterrà il tasso di rivalutazione annuale del TRF.

Seguendo questi passaggi, riuscirai a calcolare l’indice rivalutazione TRF con pochissimi e semplici calcoli.

E la tassazione?

La tassazione che incide sulla rivalutazione del TRF è mutata nel corso del tempo. Fino al 2000, veniva applicata la tassazione ordinaria che prevedeva che la rivalutazione si sommasse al fondo TFR e definisse la base imponibile.

Dopo il 2001, la tassazione è diventata separata.

Sulla rivalutazione TFR si applica una percentuale dell’11% (aumentata al 17% a partire dal 2015), mentre il TFR è sottoposto a tassazione ordinaria. Pertanto, la rivalutazione non confluirà nella base imponibile.

TFR e fondi pensione: quale scegliere?

Probabilmente ne sarai già a conoscenza, ma la quota TFR può confluire in un fondo pensione di categoria. Qual è la convenienza di una simile decisione?

Non è semplice trattare l’argomento della sua interezza. Inoltre, è importante che tu sappia che non c’è una scelta migliore dell’altra e che le tesi sono discordanti.

La maggior parte degli esperti ritiene che far maturare il fondo in azienda è la scelta migliore perché, in qualsiasi caso, la sua rivalutazione è di almeno l’1,5% ogni anno. Inoltre, a partire dal 2001 la tassazione sulla rivalutazione è nettamente più conveniente.

Un fondo pensione è soggetto a costi di gestione, talvolta importanti, ed è influenzato dai continui scossoni di mercato. Un altro aspetto da tenere a mente è che il TFR del lavoratore prevede un fondo di garanzia anche in caso di fallimento dell’azienda presso cui svolge servizio. Ovviamente, la scelta può variare in base alla propria situazione economica. Per questo motivo, è importante rivolgersi ad un esperto che sappia consigliarti al meglio la via da seguire.

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