Se il lavoratore rassegna le proprie dimissioni senza preavviso ha diritto al TFR? Se il datore di lavoro licenzia il lavoratore senza preavviso, l’indennità di mancato preavviso deve essere computata ai fini della determinazione del TFR?
In questo articolo, risponderemo a queste domande che spesso i lavoratori pongono ai nostri esperti.
Come noto, il TFR (trattamento di fine rapporto) è una somma che viene accantonata dal datore di lavoro nel corso del rapporto di lavoro ed è erogata al momento della conclusione del rapporto. Di norma, quindi, il TFR deve essere pagato al lavoratore quando il rapporto di lavoro è cessato, indipendentemente dalla causa.
A questo punto, è opportuno distinguere il caso in cui sia il lavoratore a dare le dimissioni senza preavviso da quello in cui sia il datore di lavoro a licenziare il lavoratore senza il preavviso.
Licenziamento senza preavviso
Nel caso in cui sia il datore di lavoro a licenziare il lavoratore senza preavviso, quest’ultimo ha sicuramente diritto ad ottenere il TFR, oltre all’indennità di mancato preavviso.
Tuttavia, come spiegato dalla Cassazione con la sentenza n. 1581 del 2023, l’indennità di mancato preavviso non rientra nella base di calcolo del TFR perchè non è riferita ad un periodo temporale in cui il lavoratore ha effettivamente lavorato.
Dimissioni senza preavviso
Nel caso, invece, in cui sia il lavoratore a dare le dimissioni senza rispettare il termine di preavviso, lo stesso ha diritto di richiedere il TFR maturato sino a quel momento?
La risposta è affermativa, infatti, sebbene il preavviso sia obbligatorio, il mancato rispetto da parte del lavoratore di questo obbligo, non esclude il diritto a percepire il proprio trattamento di fine rapporto.
Tuttavia, come nel precedente caso ma a parti invertite, è il lavoratore a dover pagare al datore di lavoro una indennità di mancato preavviso.
Il datore di lavoro può detrarre l’indennità di mancato preavviso dal TFR?
La Cassazione, con sentenza n. 1695/2015 ha affermato che il datore di lavoro può compensare il proprio credito (indennità di mancato preavviso) con il proprio debito nei confronti del lavoratore (TFR), purchè entrambe le somme siano certe, liquide ed esigibili.
Se però il lavoratore ha presentato le proprie dimissioni senza preavviso perchè in presenza di giusta causa (come nel caso in cui non sia stato pagato lo stipendio), allora il datore di lavoro non ha diritto ad alcuna indennità.
Conclusioni
In conclusione, il lavoratore ha sempre diritto di ricevere il TFR alla conclusione del rapporto di lavoro, indipendentemente dalla causa o dal preavviso.
Tuttavia, se il lavoratore presenta le proprie dimissioni senza rispettare il termine di preavviso e non sussiste una giusta causa, potrebbe dover pagare al datore di lavoro una indennità di mancato preavviso che potrebbe essere compensata con il TFR.
Al contrario, se il datore di lavoro licenzia il lavoratore senza rispettare il termine di preavviso, dovrà pagare al lavoratore, oltre al TFR anche l’indennità di mancato preavviso.
Per questa ragione, se non sussistono gravi motivi, è sempre meglio rispettare il termine di preavviso previsto dal contratto di lavoro.
Se hai bisogno di assistenza su questo argomento, scrivici, la consulenza legale tramite i nostri avvocati è gratuita (clicca qui).